Per alimento si intende, facendo riferimento al Reg. CE gennaio 2002, n. 178 (art. 2), qualsiasi sostanza o prodotto trasformato, parzialmente trasformato o non trasformato, destinato ad essere ingerito o di cui si prevede ragionevolmente che possa essere ingerito da esseri umani. Più in generale possiamo dire che nella concezione comune il termine alimento viene riferito a un cibo o a una bevanda che garantisce all’individuo macro e micronutrienti necessari al mantenimento e allo sviluppo delle funzioni dell’organismo.

Il concetto di alimento funzionale, definito in epoca moderna, in verità non è nuovo: già in tempi remoti, Ippocrate sosteneva la filosofia del “cibo come medicina”; il Corpus Hippocraticum conteneva infatti tra gli altri anche manoscritti dedicati alla dieta, agli alimenti e all’alimentazione nelle malattie acute. Dopo la caduta dell’Impero Romano, il sistema ippocratico generò due correnti di pensiero: l’autoctono e l’islamico; quest’ultimo diede origine alla medicina araba, mentre il primo sopravvisse in Occidente grazie all’opera di Benedetto da Norcia e alla successiva scuola dei monaci salernitani. La Medicina Salernitana è basata su concetti ancora oggi di piena attualità: il regimen sanitatis metteva in evidenza non solo quanto gli alimenti contribuiscono al mantenimento della salute e alla prevenzione dell’insorgenza di patologie, preservando la salute delle persone nel tempo, ma anche della loro importanza nel favorire la guarigione di numerose malattie.

Dal punto di vista scientifico, è a partire dal XX secolo che si intravvedono le potenzialità salutistiche del cibo, come dimostra la “teoria delle vitamine” contro la pellagra, a opera di Casimir Funk. Durante la prima metà del secolo vennero identificati i nutrienti essenziali e, con l’obiettivo di promuovere l’accrescimento e il mantenimento dell’organismo umano, se ne stabilirono dei parametri di assunzione. Vennero successivamente pubblicati i valori di riferimento dei nutrienti, come ad esempio l’apporto nutrizionale, e linee guida, come la piramide alimentare che – come abbiamo visto in precedenti articoli - contiene raccomandazioni sul fabbisogno giornaliero.

Complice lo sfrenato sviluppo economico nei paesi ad economia avanzata, a partire dagli anni ’70, si iniziò a parlare di sovra-alimentazione, condizione sconosciuta nel passato e che ha portato rapidamente a uno smisurato incremento della spesa sanitaria (Mascie-Taylor et al., 2003) e a raccomandare di evitare un consumo elevato di certi tipi di nutrienti (purtroppo recenti ricerche hanno evidenziato come il problema sia oggi rilevante anche nei paesi con economie decisamente meno avanzate ed in strati di popolazione povera, tanto da ridefinire, come vedremo successivamente, il concetto stesso di mal-nutrizione per comprenderne anche gli stili di un’alimentazione ipercalorica e poco nutriente).

La scienza della nutrizione ha infatti dimostrato, con una vastissima letteratura in merito, che nutrirsi con grassi saturi, colesterolo, zuccheri semplici ecc., accresce l’insorgenza di numerose patologie croniche come quelle vascolari, l’obesità, il diabete e molti tipi di tumori (McCullough et al., 2002). Si è quindi cercato di correre, per così dire, ai ripari e di migliorare la qualità della vita attraverso la proposizione di un’alimentazione specifica, volta a ridurre i rischi di insorgenza di dette malattie.

Il concetto moderno di alimento funzionale ha origine negli anni ’80 in Giappone, dove le autorità sanitarie riconobbero la necessità di migliorare la qualità della vita utilizzando un’alimentazione capace di favorire lo stato di benessere e ridurre i rischi di contrarre malattie (Arai, 1996). Visto la tendenza della popolazione a invecchiare, la strategia del governo nipponico era tesa a contrastare l’insorgere di patologie croniche negli individui anziani cercando, nel contempo, di controllare anche la spesa sanitaria. Se da un lato si assisteva a un incremento esponenziale di questo tipo di patologie dovute allo stile di vita sedentario e iperalimentato, l’aspettativa di vita della popolazione cresceva per via dei notevoli progressi scientifici in grado di offrire nuovi farmaci e terapie.

In un tale contesto sono stati definiti gli alimenti funzionali, la cui prima regolamentazione risale al 1991, quando l’autorità giapponese definì i FOSHU (Foods for Specific Health Use). In Europa, invece, la materia è rimasta poco definita fino al 1999, quando con i “Scientific Concepts of Functional Foods in Europe”, redatti dall’International Life Science Institute, è stato affermato che “un alimento può essere definito funzionale se è dimostrato con sufficiente chiarezza il suo effetto positivo su una o più funzioni dell’organismo, in modo tale da essere rilevante per il miglioramento dello stato di salute, il benessere o nella riduzione del rischio di malattie. Tali prodotti devono essere sotto forma di comuni alimenti e devono poter esercitare i loro effetti sulla base di un normale consumo. Non devono necessariamente esercitare effetti su tutta la popolazione”. Concetto, quest’ultimo, da sottolineare perché indica che un cibo può essere funzionale anche solo per determinate categorie di individui, come ad esempio bambini, anziani o donne in gravidanza.

Se dunque un tempo l’obiettivo della dieta era quello di fornire tutti i nutrienti richiesti dall’organismo, rispondendo alle esigenze di base, nasce ora un nuovo concetto di nutrizione che prevede l’ottimizzazione del fabbisogno giornaliero dei nutrimenti e la ricerca di componenti atti a favorire il mantenimento della salute (ponendo attenzione a come il concetto di salute non definisca più come in passato l’assenza di malattia, ma più che altro il raggiungimento del wellbeing, ovvero una situazione di completo benessere fisico, psichico e sociale.

Questa nuova concezione di salute ha contribuito a ridefinire il concetto di alimentazione e la consapevolezza scientifica che certi alimenti sono particolarmente benefici per l’organismo in virtù dei loro componenti, ha portato a rivalutare molti cibi tradizionali di uso comune. Il concetto di alimentazione cambia così da “positivo” a “ottimale”, passando da una cultura dell’emergenza a una di prevenzione (Uauy et al., 2009), dove gli alimenti funzionali costituiscono la chiave di volta di tale cambiamento. Così come le malattie da denutrizione, anche le patologie dovute a un regime dietetico eccessivo o squilibrato (malnutrizione) possono essere prevenute e curate, correggendo appunto il regimen sanitatis.

La moderna dietologia deve tenere quindi conto di svariati fattori e ha la necessità di essere una scienza multidisciplinare che si avvale del contributo di chimica e biochimica, biofisica e fisiologia, tossicologia, farmacologia e genetica. L’obiettivo ultimo consisterà nel determinare la dieta perfetta in base al patrimonio genetico dell’organismo: se si riuscirà a comprendere l’interazione tra i geni, i fattori nutrizionali e le patologie, si potrà attuare una prevenzione specifica per ogni singolo individuo. La nutrigenomica, che studia le interazioni tra i singoli geni e gli alimenti, è l’ultima frontiera dell’alimentazione funzionale, e creerà la possibilità di focalizzarsi su una selezione alimentare personalizzata in modo da individuare il regime dietetico più idoneo, non alla popolazione in generale, ma a un individuo nello specifico (Subbiah, 2008).

Le proprietà particolari del pomodoro bianco.

Il pomodoro è il frutto dell’omonima pianta, il cui nome scientifico è Solanum lycopersicum, appartenente alla famiglia delle solanacee, la stessa delle patate. Importata in Europa dall’America centrale e meridionale nel XVI secolo, la pianta di pomodoro venne inizialmente usata solo per le sue caratteristiche ornamentali, poiché si pensava che i suoi frutti fossero velenosi.

I primi ad accorgersi che invece il pomodoro era commestibile furono i contadini dell’Italia meridionale, della Spagna e di altri paesi affacciati sul Mediterraneo, i quali cominciarono a usarlo come ingrediente aggiunto a vari alimenti, tra cui cipolla e pane. Successivamente, il pomodoro passò dalle mense povere a quelle più raffinate, dapprima mescolato ad altri ortaggi, poi come vero e proprio contorno di carne o pesce.

Il buon contenuto di vitamina C rende il pomodoro un alimento importante per il rafforzamento del sistema immunitario, rendendoci più forti contro l’attacco di virus e batteri. Inoltre, la vitamina C è anche un potente antiossidante che, assieme ad altre sostanze come i carotenoidi, fa del pomodoro un ortaggio dalla spiccata azione antiossidante, in grado di contrastare l’attività dei radicali liberi e prevenire pertanto l’invecchiamento.

Il pomodoro favorisce la diuresi, prevenendo infezioni e infiammazioni del tratto urinario, facilita la digestione dei cibi ricchi di amidi ed è utile anche in caso di infezioni da candida. Il buon contenuto di vitamina K e la presenza di calcio rafforzano le ossa, per le quali risulta molto importante ancora una volta il licopene, in grado di favorire la formazione di nuovo tessuto osseo. È consigliato, pertanto, in caso di osteoporosi. Infine, il pomodoro è consigliato in gravidanza, dato il buon contenuto di acido folico, la cui carenza può determinare malformazioni del feto.

I tipi di pomodoro sono diversi per forma e dimensione del frutto. In questo articolo ne trattiamo una specie per così dire poco conosciuta e sufficientemente apprezzata: il pomodoro bianco. In generale questo frutto è particolarmente ricco di carotenoidi misti che aumentano naturalmente i livelli di glutatione del corpo. Vediamo di scoprire più nel dettaglio le sue proprietà e come queste hanno originato un attivo alimentare di assoluta qualità come il #Tomesoral della #GreenAcre.

I carotenoidi sono composti dietetici di grande importanza nel campo della nutrizione, della scienza dell'alimentazione e della salute e sono attivi chiave in Tomesoral. Il fitoene e il fitofluene, infatti, che sono carotenoidi incolori, assorbono la luce soprattutto nella regione ultravioletta, a differenza dei carotenoidi colorati che assorbono la luce nella cosiddetta “regione visibile”. Tutti i carotenoidi, come abbiamo visto, sono apprezzati per la loro protezione contro i danni tossicologici, i radicali liberi e i foto-ossidativi.

La funzione antiossidante della luteina e della zeaxantina si pensa avvenga attraverso l'inibizione della perossidazione lipidica e dello scavenging. (Lo scavenger, in biochimica è quella sostanza in grado di trasformare i radicali dell’ossigeno in composti non radicalici, privi di reattività e quindi di tossicità. Gli scavenger possono essere specifici solo per alcuni tipi di radicali dell’ossigeno o, viceversa, avere un’azione ad ampio spettro; per esempio, la superossidodismutasi è un enzima specifico per gli anioni superossido, mentre la vitamina E ha una generica reattività verso i radicali dell’ossigeno. Gli scavenger principali sono: la superossidodismutasi, la catalasi e la glutationeperossidasi, tutti e tre di natura enzimatica, il glutatione ridotto (GSH), le vitamine A ed E, l’acido ascorbico, l’acido urico e, negli organismi vegetali, numerosi flavonoidi. Rif. Treccani). Questi potenti antiossidanti impediscono anche la deposizione di pigmenti attraverso l'inibizione della tirosinasi e la riduzione dell'infiammazione. Inoltre, Luteina e zeaxantina, insieme a fitoene e il fitofluene, sono al primo posto in termini di biodisponibilità rispetto ad altri carotenoidi.

L’elemento molto interessante da evidenziare riguarda dunque il glutatione, che è diventato recentemente il più comune "agente illuminante sistemico della pelle” come potenziale antiossidante con ulteriori proprietà anti-melanogeniche, tanto da generare pratiche di somministrazione endovenosa. Tuttavia, la somministrazione endovenosa di glutatione non è ben tollerata dall'organismo e, il più delle volte, richiede un mantenimento a vita con glutatione endovena, anche in caso di sbiancamento della pelle "desiderabile", poiché gli effetti diminuiscono poco dopo.

Il #Tomesoral, grazie alle proprietà del pomodoro bianco, agisce come catalizzatore della produzione di glutatione a lungo termine, stimolando l'espressione della glutatione reduttasi, l'enzima che converte il glutatione ossidato (GSSH) in glutatione ridotto (GSH), la forma attiva del glutatione per lo schiarimento della pelle (La glutatione-disolfuro reduttasi è un enzima appartenente alla classe delle ossidoreduttasi, che catalizza la seguente reazione: glutatione disolfuro (GSSG) + NADPH ⇄ 2 glutatione + NADP+ + H+. L'enzima è una flavoproteina dimerica (FAD); la sua attività dipende da un gruppo disolfuro redox-attivo presente in ogni centro attivo). Nello specifico, recenti studi hanno dimostrato che il #Tomesoral ha aumentato significativamente l'espressione della glutatione reduttasi (GR) nelle cellule ferite da H2O2. L'effetto è dipendente dalla dose fino a quasi raddoppiare la GR a 500 ug/ml rispetto alle cellule non trattate, come emerge dal seguente grafico:

Tomesoral

In uno studio del 2005, è stato dimostrato che il consumo di una bevanda ricca di fitoene e fitofluene ha diminuito significativamente il danno al DNA dei linfociti sotto stress ossidativo, suggerendo che un'assunzione di fitoene e fitofluene dai prodotti di pomodoro può proteggere la cellula dall'ossidazione. Tomesoral è stato in grado di aumentare l'espressione di GR, quindi la produzione di GSH e il suo effetto antiossidante come mostrato nelle cellule ferite da H2O2.

Tomesoral

Tomesoral è stato inoltre in grado di ridurre la perossidazione lipidica (MDA) nelle cellule sottoposte a stress da luce blu.

Tomesoral

Per una visione generale delle importanti proprietà del #Tomesoral, rimandiamo agli opportuni approfondimenti e alla documentazione scientifica che il team di #AVG mette a disposizione della propria clientela. In conclusione, possiamo affermare che gli studi condotti indicano che Tomesoral di Green Acre, un prodotto in polvere a base di pomodoro bianco naturalmente ricco di phytoene e phytofluene + luteina e zeaxantina, rappresenta un potente agente in grado di migliorare la produzione di glutatione reduttasi che a sua volta aumenta la produzione di glutatione ridotto per una soluzione completa di bellezza e benessere che dall'interno del nostro corpo garantisce l’ottenimento di molteplici benefici per la pelle.

AVG Srl
Ceo
Alessandra Valperti