Luglio, le scuole finiscono, gli esami diminuiscono e le ferie non sono più un miraggio. Mare o montagna che sia, molti non vedono l’ora di mettersi al sole per togliere il grigio invernale trasformando il colorito della propria pelle, dandogli quell’effetto per alcuni un po’ più dorato e sano. La reticenza - o meglio la domanda – che attraversa la mente di tutti è se esista effettivamente una connessione tra l’esposizione al sole e l’insorgenza di melanomi. Effettivamente il melanoma è l’unica cosa negativa che possa essere collegata all’abbronzatura, se non se ne conoscono le cause e quindi agire in difesa. Studiosi hanno condotto studi e prove scientifiche che dimostrerebbero quanto l’esposizione alle cosiddette e fastidiose “scottature” estive da piccoli, accresca il pericolo di sviluppare un melanoma da adulti. Ma questo perché accade? La scottatura estiva non porta solo arrossamento e fastidio sulla pelle, nei suoi strati più profondi succede altro. Si provocano danni al DNA delle cellule, che nel lungo periodo possono avere conseguenze serie. Ma quali sono i segni tangibili ai profani? Uno evidente è l’induzione ad un precoce invecchiamento della pelle provocato dai raggi solari e artificiali, ma esiste anche un effetto positivo. Questi raggi stimolano la produzione di Vitamina D, fondamentale per la salute delle ossa, oltre ad avere effetti positivi sull’umore. Una soluzione esiste: la prevenzione. Oltre a seguire i numerosi forum che consigliano la prevenzione della nostra salute, una cosa importante è usare il buon senso e l’informazione che quotidianamente ci viene offerta dai media. Utilizzare le giuste protezioni durante l’esposizione al sole e proteggere noi e i nostri bambini garantirà un futuro con minori rischi di danni cutanei.