L’integrale va di moda, e nonostante a riguardo non ne siano stati approfonditi i benefici, è pur sempre un bene che se ne parli, che lo si utilizzi e che si trasmetta il più possibile questo messaggio di rinnovamento. L’aggettivo biologico, affiancato alla parola agricoltura, è spesso usato in maniera impropria; l’agricoltura verte sempre, in quanto tale, su un processo di natura biologica attuato da un organismo vegetale, animale o microbico. Il biologico nasce principalmente con l’intento di offrire ai consumatori finali prodotti privi di residui di fitofarmaci o concimi chimici di sintesi ma si è inoltre riproposto di non determinare nell’ambiente impatti negativi a livelli di acqua, terreni e aria. Ciò che conta veramente nel mondo del biologico sono i suoi aspetti agronomici, infatti per salvaguardare il terreno vengono utilizzati fertilizzanti organici. Su questo tema si sono formati due schieramenti completamente opposti. Si passa da coloro che credono fermamente nel futuro del biologico, capendone e condividendone i principi e gli effetti positivi, a coloro che non vi credono, guardando al biologico come a qualcosa del tutto indifferente per la salute. Ad avvalorare la teoria di questa fazione opposta e consapevole se ne occupa spesso la realtà che evidenzia terreni poco rispondenti alle normative “biologiche” o truffe alimentari che coinvolgono questo argomento. Il fatto vero è che il biologico – quello vero – potrebbe avere effetti positivi per l’ambiente e per chi ne usufruisce ne ha ma sarebbe auspicabile “istruire” il più possibile il consumatore finale il quale acquisendo maggior consapevolezza su questo tema potrebbe dedicarsi ad una scelta accurata di questi prodotti con l’intento di salvaguardare la propria salute.