L’obesità, condizione medica in cui il grasso corporeo in eccesso si viene ad accumulare, può comportare gravi conseguenze nell’organismo, con l’effetto di una riduzione dell’aspettativa di vita e di un aumento di problemi di salute.
Un modo per capire se si è a rischio obesità c’è. Bisogna calcolare l’IMC, indice di massa corporea. Questo valore mette a confronto peso e altezza andando ad impostare il valore pari a 30 kg/m2 , superato il quale si viene considerati obesi.
Ciò che rende pericoloso questo “stile di vita” è il fatto che esso sia strettamente collegato ad altre malattie, di carattere cardiocircolatorio, a carico del sistema osteo-articolare e ictus.
Ma più che patologia, essa può essere identificata come scarsa informazione riguardo alla giusta alimentazione e all’importanza dell’attività fisica.
Vi sono prove scientifiche che testimoniano che l’obesità venga riconosciuta come patologia multifattoriale e che questo particolare tipo derivi dal fatto che ci sono persone che ingrassano, nonostante mangino poco, a causa del metabolismo lento. Generalmente avviene perchè hanno una spesa energetica maggiore rispetto ai magri, a causa dell’energia necessaria per mantenere una massa maggiore del corpo.
Un modo, anzi più modi, per risolvere il problema ci sono. Si parte da una corretta alimentazione e da attività fisica costante ad un aspetto più psicologico, che può avvenire tramite cure e farmaci anti-obesità che riducono l’appetito. Infine l’”ultima spiaggia” di molte persone che non riescono in nessun modo a perdere peso è l’intervento chirurgico, tramite il quale viene inserito un palloncino intra-gastrico che riesce a ridurre le dimensioni dello stomaco o chirurgia gastro-restrittiva che da un senso di sazietà precoce al paziente.
Le basi per combatterla ci sono, la prima cosa che serve sempre è una grande forza di volontà e la consapevolezza di non voler buttare via la propria salute.