Nell’ambito casalingo ciò che può ed effettivamente colpisce molte persone è sicuramente la dermatite. Tra le diverse tipologie che possiamo riscontrare c’è la dermatite da contatto, che nell’ambito della casa può derivare da aderenza a guanti di gomma utilizzati nella pulizia della casa e/o nel lavaggio di piatti e stoviglie.
Questa tipologia di infiammazione cutanea superficiale ha come causa primaria un’ampia gamma di sostanze contenute in solventi, detergenti e non per ultimo i guanti ad uso protettivo. Questi ultimi possono provocare dermatiti concentrate nella zona delle mani attraverso tre meccanismi eziopatogenetici. La prima è la dermatite irritativa diretta tramite sfregamento della cute con polveri in essi contenuta e per fenomeno di occlusione e macerazione. Segue dermatite da ipersensibilità immediata alle proteine del lattice e infine dermatite da ipersensibilità ritardata agli additivi chimici della gomma. La specifica dermatite irritativa da guanti di gomma spesso si accompagna a secchezza cutanea e ancora più spesso ad altri agenti professionali e non, come l’azione di lavarsi spesso le mani con detergenti e disinfettanti che si sommano al trauma del guanto per causarne il perdurare nel tempo. Una costante nell’uso del guanto di gomma, peraltro utilissimo in situazioni di pelle debilitata, è l’emulsificazione cioè il danno arrecato al manto idrolipidico e conseguenza di una forte occlusione. La pelle, avvolta nel guanto di gomma e quasi in totale assenza di ossigeno, tende a far affiorare acqua in superficie per mantenere umido lo strato cutaneo esterno; questo forte richiamo di acqua dagli strati cutanei profondi, tende a provocare una “rottura” – tecnicamente definita emulsificazione del manto idrolipidico che conseguentemente dovrà essere ristrutturato attraverso l’apporto di sostanze idonee.