Fin da bambini i nostri genitori ci hanno insegnato le “buone maniere” dello stare a tavola. Quando però ci si confronta con culture diverse, che sia per una vacanza o un viaggio di lavoro, le cose cambiano: le usanze del nostro paese rischiano infatti di essere fraintese sino a risultare scortesi. Culture diverse e abitudini a tavola… quali le differenze e quali i punti d’incontro? 


Una simpatica infografica di Restaurant Choice ci illustra alcune regole a cui attenersi quando si viaggia in giro per il mondo. Ma non spaventiamoci però, condividere pietanze e bevande può rappresentare una via alternativa per conoscere le tradizioni dei paesi che visitiamo e delle culture con cui veniamo a contatto. 

Molte volte ci stupiremo notando le somiglianze e le interessanti differenze. Non scandalizziamoci poi se alcune abitudini che in Italia sono considerate sconvenienti, all’estero invece assumono un significato positivo. 

Il nostro galateo ci insegna, per esempio, a raccogliere gli ultimi cucchiai di brodo inclinando il piatto verso l’esterno, in modo da rendere i movimenti più gestibili ed evitare di assumere posizioni poco consone allo stare in tavola. Questo problema non si presenta invece in Giappone, dove è invece lecito bere la zuppa direttamente dalla ciotola. Se poi ci spostiamo verso la Cina, non è assolutamente proibito mangiare rumorosamente, specialmente il brodo: aspirare con strani gorgoglii la minestra, sputare o ruttare sono dei gesti del tutto normali e rappresentano un segno di soddisfazione. 

Se invece non vogliamo far intendere allo chef o alla padrona di casa che il pranzo o la cena non sono stati di nostro gradimento, sia in Italia sia in Portogallo il galateo consiglia di non chiedere il sale o il pepe, questo gesto potrebbe risultare offensivo. 

E per quanto riguarda le posate? Il nostro galateo impone delle ferree regole per la disposizione a tavola di forchette, coltelli e cucchiai. Quando poi ci spostiamo in oriente, siamo convinti che la loro cucina implichi sempre l’uso delle bacchette, ma ci sbagliamo: in Tailandia per esempio sono utilizzate solo per mangiare gli spaghetti. E anche nella tradizione giapponese e cinese, sebbene l’uso delle bacchette sia previsto per la maggioranza delle pietanze, ci sono alcune “buone maniere” che ci accomunano: se in occidente è buona norma appoggiare la forchetta nel piatto con i rebbi rivolti verso il basso, anche in Giappone, qualora non vi fossero reggi bacchette, è consigliabile posarle in orizzontale sul piatto e mai sulla tovaglia. 

In Eritrea ed Etiopia inoltre quando si afferra il cibo con le mani state sempre attenti a usare solo la destra, poiché la sinistra essendo dedicata all’igiene personale è ritenuta inadatta a toccare il cibo. In India poi oltre a questa regola, bisogna ricordarsi che una volta toccato il piatto questo è ritenuto impuro, quindi offrilo ad amici e conoscenti sarà inteso come un gesto di scortesia. 

Questi esempi ci aiutano a capire come la conoscenza delle “buone maniere” della realtà con cui veniamo in contatto ci consenta di sentirci a nostro agio in ogni occasione e specialmente davanti ad una tavola imbandita. 

Ma nonostante sia importante attenersi al galateo delle culture che ci ospitano, quali sono le buone norme universali che tutelano la nostra salute? 

Rispettando alcune buone abitudini da applicare a ogni pasto, abbiamo la possibilità di gettare le basi per un benessere presente e futuro. Innanzi tutto è fondamentale favorire la digestione rispettando quelle buone norme, come per esempio non mangiare prima di andare a dormire, che ci permettono di evitare fastidiosi dolori di stomaco. 

Forse gli americani, che amano trascorrere persino i pasti attaccati al computer o guardando la televisione, non saranno d’accordo, ma consumare i pasti mentre si lavora o si guarda un programma televisivo, ci porta immancabilmente a mangiare più del necessario causando al nostro organismo disturbi come gonfiore di stomaco o meteorismo intestinale. 

Un’altra buona abitudine per migliorare la digestione consiste nel masticare bene e lentamente: in questo modo non soltanto riusciamo ad assaporare ogni boccone, ma nutriamo meglio anche il nostro corpo. 

Se dei semplici accorgimenti non dovessero bastare a migliorare la digestione, la radice di zenzero, detta anche ginger, potrebbe essere un ottimo supporto: velocizza i processi digestivi, ci libera dai gas intestinali e contribuisce a ridurre l'acidità e i reflussi gastrici. 

Dati gli indubbi benefici dello zenzero, non poteva mancare tra gli ingredienti AVG l’estratto di ginger prodotto dal nostro partner KP, azienda indiana specializzata nello sviluppo di ingredienti attivi puri naturali.