Twitter, Instagram e Facebook sono alcuni dei social network più utilizzati dai neo-papà per immortalare i nove mesi di attesa e i primi istanti trascorsi insieme alla nuova famiglia. Dall’interista Mauro Icardi, che lo scorso gennaio ha condiviso su instagram la foto della piccola Francesca appena venuta alla luce, fino ad arrivare a Robbie Williams, che nel 2014 ha documentato la nascita del suo secondogenito, sempre più numerosi sono gli uomini che decidono di assistere la propria compagna durante il travaglio


Si tratta di un nuovo fenomeno che vede i neo-papà sempre più attivi durante la gravidanza e il parto. A confermarlo sono i dati del Ministero della salute, raccolti attraverso le schede di dimissione dell’ospedale: più presenti nelle regioni del Nord-Est Italia, con una percentuale pari all’87,8%, i papà in sala parto diminuiscono nelle regioni del centro (68,9%) e del sud (31,3%) dove le partorienti preferiscono essere sostenute da una figura femminile a loro cara (mamma o sorella). 

Gli uomini non sono quindi più tenuti a distanza e relegati alle sale d’attesa dove, fino a qualche decennio fa, aspettavano lunghe ore prima di rivedere la propria compagna e il/la nuovo/a arrivato/o. 

Ma quanto è importante la presenza del neo-papà in sala parto? 

Il prof. Paolo Scollo, Presidente nazionale della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, suggerisce alle coppie di non negarsi la possibilità di vivere un momento così importante per la coppia. 
È però fondamentale non sottovalutare tutti quei fattori – le emozioni, la sofferenza della compagna e la vista del sangue – che possono mettere a dura prova e creare delle sensazioni di disagio. Valutato questo la presenza dei neo-papà può rivelarsi utile per rassicurare e infondere coraggio alla partoriente, basta attenersi a poche regole. 

Di recente si è diffuso nel web un decalogo, scritto da Riccardo Ingallina, Responsabile del reparto di Ostetricia e Ginecologia della casa di cura Villa Pia di Roma, cui i coraggiosi papà possono ispirarsi per vivere al meglio l’incredibile esperienza del parto. 

Cosa fare durante il parto
  1. Aiutare la partoriente a seguire le indicazioni del personale di assistenza 
  2. Simulare con la partoriente durante le doglie la respirazione imparata al corso pre-parto 
  3. Accarezzare la fronte e idratare le labbra della partoriente
  4. Sorvegliare la flebo ed il monitoraggio CTG insieme all'ostetrica
  5. Allontanarsi prontamente se viene invitato a farlo fino a quando non viene riammesso. 
Cosa non fare: 
  1. Fare troppe e inopportune domande alla partoriente ed al personale di assistenza
  2. Trasmettere ansia contagiosa
  3. Spostarsi continuamente dal posto assegnatogli 
  4. Deconcentrarsi dal compito di occuparsi solo e unicamente con tanto affetto della partoriente
  5. Abbandonare la neomamma dopo aver visto il/la neonato/a come se il suo compito fosse finito lì. 

Il ruolo del papà non inizia però con la nascita del bebè: ci sono ben 9 mesi di attesa da affrontare al fianco della propria compagna, condividendo lo shopping premaman, letture sulla gravidanza e l’ormai diffusissimo corso preparto. Bisogna al contempo stare molto attenti alla salute della neo-mamma e del bambino che porta in grembo: in questo particolare momento della propria esistenza le normali abitudini di vita non aiutano il corpo a rifornirsi di tutto ciò che necessita, per questo in alcuni casi oltre a delle sane abitudini alimentari è consigliato l’utilizzo di integratori.
Durante le circa 40 settimane della gravidanza tutte le sostanze più importanti vengono infatti convogliate al feto. 

Tra gli integratori più importanti che supportano la crescita del feto troviamo il DHA, acido grasso della famiglia degli Omega3, fondamentale sia per la salute della mamma che del bebè sotto molteplici aspetti: 
  • Favorisce la formazione delle membrane neuronali 
  • Riduce la possibilità di parti prematuri, prolungando la gestazione 
  • Contribuisce ad aumentare il peso del feto 
  • Riduce l’asma infantile 
È quindi molto importante che questo acido grasso sia presente nell’organismo durante la gravidanza e l’allattamento: Il DHA può essere assunto mangiando direttamente il pesce, o sotto forma di integratore ricavato dall’olio di pesce. 

Il nostro partner Polaris, società leader nella produzione di derivati marini per il settore nutrizionale, ha infatti lanciato la nuova linea di prodotti Omegavie DHA 60/70/80 Qualitysilver®, olio di pesce ricco di DHA ottenuto attraverso la lavorazione del tonno. L’Omegavie viene raffinato, purificato e concentrato mediante distillazione molecolare e stabilizzato attraverso il trattamento Qualitysilver® Ice, processo unico ed esclusivo che permette di evitare l'ossidazione.