Un saluto a Bonilli che, con molti altri, è stato il primo in Italia a creare un nuovo modo di parlare di cibo e vino trasformandoli da piaceri alimentari a cultura materiale e racconti di emozioni. Creò così nel 1986 il Gambero Rosso: nato inizialmente come semplice inserto di otto pagine, diventato poi impero editoriale con la pubblicazione della Guida dei Ristoranti, di quella dei vini d’Italia, dell’apertura di una città del gusto a Roma e con la gestione di un canale televisivo dedicato a cibo, vino e ristoranti. Ma il cibo può avere tanti altri aspetti. Infatti è stato stimato che l’alimentazione abbia anche un impatto rilevante sull’uso del territorio oltre che al consumo di risorse naturali. Si è analizzato l’impatto ambientale delle due diete del mondo occidentale: la nordamericana e la mediterranea. Lo studio mostra che un individuo che si nutre seguendo la dieta nordamericana (caratterizzata da alte concentrazioni di zuccheri, grassi, carne e dolci) immette nell’atmosfera circa 6,5Kg di CO2. Mentre un individuo che si nutre seguendo la dieta mediterranea (distinta da un maggiore consumo di carboidrati, frutta e verdura) immette nell’atmosfera circa 2,1Kg di CO2. Possiamo quindi chiamare la dieta mediterranea con il nome di “dieta sostenibile”, come modello di alimentazione rispettoso dell’ecosistema.