Negli ultimi 10 anni l'inquinamento è stato determinante nell'aumentare i casi di dermatite. Il gene FLG che favorisce la perdita di liquidi da parte della cute, non è solo nel causare la comparsa di questo problema dermatologico; non a caso, infatti, i bambini che soffrono maggiormente di dermatite atopica vivono in grandi città e in zone particolarmente inquinate. Le polveri sottili e i metalli pesanti che derivano dalle marmitte catalitiche si depositano sulla pelle comportando irritazione, secchezza e favorendo la comparsa dei primi sintomi che conducono alla dermatite. Anche all'interno delle mura domestiche si nascondono alcune insidie: ad esempio l'acqua utilizzata per lavarsi, ricca di calcare può seccare la pelle alterandone il film idro lipidico; ma anche acari, pelo di animali e detergenti utilizzati possono peggiorare la salute della pelle, così come l'eccessivo caldo che può sensibilizzare ulteriormente la pelle. Per i soggetti che soffrono di dermatite atopica fino ad oggi i due fattori chiave per tenerla sotto controllo sono stati: IDRATAZIONE a lungo termine e apporto di NMF (Natural Moisturizing Factor) per bilanciare la perdita di acqua e di sostanze importanti per mantenere il film idro lipidico in equilibrio; l'incidenza da parte dell'inquinamento porta a un ruolo fondamentale anche da parte di sostanze DETOSSINANTI.