Partiamo da un assunto di base: la dieta alimentare può risultare insufficiente a soddisfare il fabbisogno di nutrienti necessari alla salute e alla bellezza del nostro corpo. In specie, se la dieta alimentare non è salutare o si allontana vieppiù significativamente, come nel caso italiano, dalla tradizione! Ci stiamo ovviamente riferendo alla Dieta Mediterranea come modello nutrizionale riconosciuto dall’UNESCO e indicata dalla FAO tra i regimi alimentari più sostenibili del pianeta, nonché promossa dalla comunità scientifica come punto di riferimento centrale per i benefici che apporta in termini di salute e benessere (ricordiamo che l’origine di tali studi risale alle pubblicazioni prodotte da studiosi come Elisabeth David, 1950, e soprattutto Ancel Keys, unanimemente considerato il padre della Dieta Mediterranea per il suo capolavoro “The Seven Country Study”). Infatti, mentre la Dieta Mediterranea si è diffusa a livello mondiale a partire soprattutto dal 1995 per la rappresentazione piramidale che evidenzia i gruppi alimentari da consumare giornalmente, settimanalmente o con poca frequenza (Willett et al., 1995) consentendo uno studio della salute associato ai suoi effetti (Trichopoulou et al., 1995), le stesse persone provenienti dai Paesi mediterranei hanno (aggiungerei paradossalmente) progressivamente cambiato la loro dieta tradizionale includendo cibi privi di nutrienti (come bevande analcoliche zuccherate, dolci, prodotti da forno, snack salati…) o semplicemente variando i metodi di lavorazione degli alimenti verso una dieta meno sana (uso di farine raffinate…).

Questi cambiamenti possono aver contribuito ad un aumento di assunzioni carenti di alcune vitamine, in particolare folati, vitamine A e D, nonché assunzioni inadeguate per il resto delle vitamine (Serra-Majem et al., 2002) e, non ultimo, sono alla base dell’aumento della produzione di molecole chiamate AGEs (Advanced glycation end-product) con ricadute importanti anche a livello estetico, contribuendo ad un più rapido processo di invecchiamento della pelle. L'origine degli AGEs è, infatti, sia di natura endogena che esogena: tali composti vengono incentivati da abitudini voluttuarie non rispettose degli standard di una vita sana incentrata sul rispetto e sul benessere del nostro corpo.

Più precisamente, queste molecole sono prodotte non enzimaticamente quando le proteine si trovano in un ambiente ad alta concentrazione di zuccheri. In questo caso, la tendenza è quella del formarsi di composti (i cosiddetti composti di Amadori) molto reattivi che generano dei crosslink proteina/zucchero piuttosto eterogenei tra loro ed irreversibili. In pratica, la reticolazione estesa di collagene ed elastina, attraverso la reazione di glicazione, porta all'irrigidimento di queste fibre nel derma, riducendone progressivamente l'elasticità e innescando a sua volta un processo di ossidazione che produrrà ulteriore frammentazione del collagene sulla pelle, con inevitabile formazione di residui amminoacidici in grado di comprometterne l'intera struttura proteica.

Glow Age

È evidente l’interferenza della glicazione sul “mantenimento ideale” del derma nel tempo, sia come processo casuale (al contrario della glicosilazione che avviene in siti specifici tramite azione enzimatica, generalmente necessaria per consentire alla molecola stessa di svolgere la sua funzione biologica), sia in quanto contribuisce all'infiammazione cronica provocando danni ai tessuti e producendo ulteriori conseguenze riguardanti la microcircolazione sottocutanea.

È quindi molto importante contrastare la formazione di AGEs nella pelle, proprio perché la loro rimozione richiede l'aiuto di un meccanismo enzimatico che deve essere attivato per riciclare gli AGEs già presenti nella pelle stessa e produrre il desiderato effetto di ringiovanimento. Ecco che entra in gioco, per così dire, GlowAGE™, un prodotto frutto della ricerca dei laboratori Mibelle Group Biochemistry, basato sull'estratto delle foglie di Ziziphus spina-christi che riduce la glicazione nella pelle donandole un aspetto luminescente e radioso.

Glow Age

Lo Ziziphus spina-christi, è un arbusto spinoso sempreverde che cresce nell'Africa settentrionale, in tutto il Medio Oriente e nell'India settentrionale. È molto tollerante alle alte temperature e alle lunghe stagioni secche. Il legno di Ziziphus veniva usato in epoca faraonica per la carpenteria e i suoi frutti per la panificazione; mentre "spina-christi" deriva dal fatto che i suoi rami sono stati utilizzati per comporre la corona di spine di Gesù. Le foglie di questa pianta sono servite nel corso della storia per realizzare rimedi erboristici contro le ferite, le infezioni della pelle e l'insonnia. A tutt’oggi, in Iran, le foglie sono ancora usate come detergente naturale e shampoo grazie al loro contenuto di saponina. Oltre agli usi storici, come già abbiamo avuto modo di constatare, la medicina moderna ha scoperto inoltre proprietà antibatteriche, antiossidative e, curiosamente, anche antidiabetiche.

Al fine di indagare come l'estratto di foglie di Ziziphus spina-christi possano rallentare o inibire la reazione di glicazione, sono state aggiunte diverse concentrazioni dell'estratto a una miscela di 500 mM di glucosio e 10 mg/ml di albumina, e incubati a 37 °C per 4 settimane. La formazione di AGEs è stata rilevata e quantificata misurando la loro fluorescenza AGE-specifica (eccitazione: 350 nm, emissione: 430 nm). Il trattamento con l'estratto di foglie di Ziziphus spina-christi è riuscito ad inibire la formazione di AGEs come segue: - lo 0,3% dell’estratto ha ridotto la formazione di AGE del 42,8% dopo 28 giorni; - il 1,6 % dell'estratto ha ridotto la reazione del 71% dopo 28 giorni.

Come risulta anche dal grafico sottostante:

Glow Age

È evidente l’interferenza della glicazione sul “mantenimento ideale” del derma nel tempo, sia come processo casuale (al contrario della glicosilazione che avviene in siti specifici tramite azione enzimatica, generalmente necessaria per consentire alla molecola stessa di svolgere la sua funzione biologica), sia in quanto contribuisce all'infiammazione cronica provocando danni ai tessuti e producendo ulteriori conseguenze riguardanti la microcircolazione sottocutanea.

È quindi molto importante contrastare la formazione di AGEs nella pelle, proprio perché la loro rimozione richiede l'aiuto di un meccanismo enzimatico che deve essere attivato per riciclare gli AGEs già presenti nella pelle stessa e produrre il desiderato effetto di ringiovanimento. Ecco che entra in gioco, per così dire, GlowAGE™, un prodotto frutto della ricerca dei laboratori Mibelle Group Biochemistry, basato sull'estratto delle foglie di Ziziphus spina-christi che riduce la glicazione nella pelle donandole un aspetto luminescente e radioso.

Glow Age

In conclusione, studi in vitro e in vivo hanno dimostrato che GlowAGE™:

  • - previene la formazione degli AGEs;
  • - attiva il meccanismo di rimozione degli AGEs;
  • - riduce l'espressione del recetttore degli AGEs che guida l'infiammazione indotta dalla glicazione
  • - riduce la comparsa delle rughe;
  • - riduce la formazione di AGEs e la frammentazione del collagene nella pelle;
  • - ha un effetto anti-ingiallimento della pelle.

AVG Srl, tramite il suo personale tecnico, è a disposizione dei propri clienti e di coloro che necessitano di maggiori e più dettagliati ragguagli, dal supporto formulativo alle informazioni più prettamente commerciali in ambito distributivo, su questo estratto.

Fonti: Mibelle Group Biochemistry

AVG Srl
Technical & Project Manager
Gemma Visentin