In aggiunta alle tante prevedibili conseguenze della pandemia (es. crisi economica, limitazioni nei trasferimenti, etc.) si è manifestato anche un ulteriore ed inaspettato fenomeno: il cosiddetto ‘Maskne’, l’ultimo problema -ultimo solo in ordine di tempo- provocato dall’utilizzo delle mascherine protettive.


Nel corso della pandemia indossare mascherine protettive facciali è diventata “la nuova normalitá” per proteggere se stessi e gli altri da una ulteriore, rapida diffusione del virus.


Tuttavia per molte persone questa necessitá comporta spiacevoli effetti collaterali a livello cutaneo quali macchie, brufoli, pustole da allergia nonchè tutto ciò che in dermatologia viene definito generalmente come acne.


Questo effetto sta diventando così diffuso che addirittura -a partire dai social media- è già stato coniato il nuovo neologismo ‘maskne’ per specificare proprio questa anomala condizione dermatologica (‘maskne è la sintesi dei termini inglesi relativi a mascherina ed acne).


I sintomi visibili del ‘maskne’ sono:


  • - Piccoli punti bianchi nelle aree facciali in cui la mascherina è a contatto diretto con la pelle.

  • - Macchie, imperfezioni di colore e brufoli apparsi nelle aree occluse dalla mascherina indossata nel corso della pandemia.

Ma che cosa origina il ‘maskne’?

Considerato clinicamente come acne meccanica, il maskne è l’ovvia conseguenza provocata dalla continua e prolungata frizione sulla pelle di qualsiasi tipo di mascherina per protezione facciale.


Un ulteriore motivo scatenante è l’ambiente umido zonale originato da naso e bocca coperti dalla protezione per un prolungato periodo di tempo.


Calore, umidità, sudore: la combinazione di questi elementi crea un ambiente perfetto per la crescita batterica, per un incremento della produzione di sebo (olio) e l’occlusione dei pori.


In considerazione del diffuso utilizzo ne continente asiatico delle mascherine anche molto prima dell’emergenza Covid-19, si potrebbe facilmente pensare che il maskne non sia una sintomatologia del tutto nuova.


Peraltro, facendo specifico riferimento ad un sondaggio online condotto da Shiseido, problemi e preoccupazioni in merito sono in deciso aumento: in effetti l’indagine ha rilevato come sino al 99% degli interpellati abbia evidenziato problemi a livello cutaneo riconducibili all’utilizzo delle mascherine protettive; problemi di cui peraltro ci si aspetta un aumento motivato dagli incrementi stagionali di temperatura ed umidità.


Nei Paesi occidentali indossare una mascherina è ancora un comportamento relativamente nuovo. Tuttavia è facilmente dimostrabile come le ricerche del termine ‘maskne’ -su Google ad esempio- si siano impennate dall’inizio della pandemia ad oggi. Dato che aspetti e conseguenze sanitarie collaterali del Covid-19 verranno probabilmente valutate solo in un prossimo futuro, al presente alla problematica ‘maskne’ non sembra ancora essere attribuita quell’importanza che si dovrebbe.


Come proteggere la pelle dal maskne:


Seguire una semplice ma efficace routine quotidiana di skincare riveste un ruolo cruciale nel combattere il maskne. Nel seguito alcuni punti chiave che possono essere di aiuto per assicurarsi che la pelle del viso sia preparata all’utilizzo della mascherine facciale, cioè pronta e più resistente sia alle indesiderate irritazioni meccaniche da contatto che a quelle dovute al micro-ambiente creatosi localmente.


  • - Detersione: assicurarsi di lavarsi il viso prima e dopo l’applicazione di una mascherina; questo aiuta a rimuovere dalla pelle l’eccesso di sebo oleoso.

  • - Idratazione: una pelle correttamente idratata e ben umidificata è in grado di mantenere più a lungo la forza della naturale barriera anti-umiditá propria della cute. Verificare attentamente la presenza di ingredienti anti-macchie nella formulazione del prodotto idratante utilizzato.

  • - No trucco intenso: formulazioni pesanti in combinazione all’elevata percentuale di umiditá presente sotto la mascherina, fondotinta e correttori in genere possono influenzare decisamente la produzione del sebo cutaneo e quindi potenzialmente comportare un incremento numerico di pori ostruiti e micro-lacerazioni cutanee.

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  • - AstraForce: Riduce le imperfezioni e previene la fragilitá cutanea.

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  • - PoreAway: Combatte l’aspetto lucido e gli inestetismi della pelle nonché l’intasamento dei pori.