Il rapporto tra consumo di zucchero e alcune malattie cardiovascolari (cardiopatia coronarica e arteriosclerosi in particolare) è ormai dimostrato, anche se ci è voluto del tempo per liberarsi dell'idea che questi problemi fossero riconducibili quasi esclusivamente all'elevata assunzione di grassi saturi e ai livelli alti di colesterolo nel sangue. Recentemente una ricerca pubblicata sulla rivista dell'American Medical Association ha dimostrato come i produttori di zucchero abbiano pilotato alcune importanti ricerche cliniche negli anni 50 e 60, una ingerenza che ha portato a sottostimare la nocività del dolcificante per eccellenza. 


Una maggiore consapevolezza ha rimesso il tutto nella giusta prospettiva, tanto che le linee guida proposte ultimamente dall'American Heart Association, in riferimento all'alimentazione dei minori (dai 2 ai 18 anni), prevedono un massimo di sei cucchiaini al giorno (25 grammi, l'equivalente di 100 calorie), con l'obiettivo di impedire che i soggetti citati, i quali oggi ne consumano una quantità tre volte superiore, sviluppino il diabete di tipo 2 o la resistenza all'insulina. 

Eppure le alternative esistono. L'ultima ad essere scoperta in ordine di tempo, è l'eritritolo, composto ibrido di carboidrati e alcol ottenuto inducendo la fermentazione del glucosio per mezzo di colture batteriche: le quantità presenti in natura sono infatti troppo esigue per consentirne una estrazione significativa. Il risultato di questo processo è comunque un alimento naturale, che offre gran numero di benefici per la nostra salute. 

In primo luogo è ipocalorico (0,2 calorie contro le 3,75 dello zucchero), ha un indice glicemico prossimo allo zero e non fornisce ontributi energetici, a differenza di zuccheri e amidi. In seconda battuta non provoca carie ed è estremamente digeribile: l'intestino tenue ne assimila la maggior parte, si evitano così effetti collaterali della fermentazione come flatulenze e gonfiori. In breve, il corpo lo espelle quasi del tutto: c'è l'effetto dolcificante, e allo stesso tempo possiamo tenere sotto controllo il livello di zuccheri assunti quotidianamente.