Il segreto della longevità è nelle mani della biologia. E della natura, la quale ci offre l'opportunità, una volta scoperti i meccanismi che la regolano, di utilizzarli a nostro favore. Le ricerche più interessanti, in questo ambito, hanno a che fare con il funzionamento del nostro orologio biologico. L'obbiettivo è non tanto - e non solo - arrivare a 140 anni, traguardo ormai ipotizzato da più di uno studio scientifico, quanto quello di impedire che, aumentando significativamente la durata della nostra vita, sia solamente la vecchiaia ad allungarsi. La parola d'ordine è sì invecchiare, ma in buone condizioni di salute: ACTIVE AGING.


Il termine epigenetica indica l'insieme delle modifiche ereditabili che sono in grado di variare l'espressione genica senza alterare la sequenza del DNA. Detto in altre parole, è una branca della biologia in grado di farci comprendere quali sono i fattori che determinano un processo di invecchiamento più o meno accentuato in questo o quell'individuo. Non a caso si parla di orologio epigenetico: l'invecchiamento dei tessuti non equivale necessariamente all'invecchiamento anagrafico, e l'obiettivo di studiare questo tipo di processo è “ritoccare” a nostro favore l'orologio delle cellule. 

Royal Epigen P5, frutto di ricerca in questo ambito, è un composto peptidico biologicamente attivo che “replica” la struttura della pappa reale prodotta dalle api. La chiave del tutto risiede infatti in queste ultime: nel 2011 alcuni scienziati giapponesi, cercando di capire per quale motivo api operaie e api regine, pur condividendo lo stesso identico DNA, fossero così diverse nei comportamenti, nell'aspetto e nella longevità, hanno scoperto che a fare la differenza era proprio la pappa reale, secrezione prodotta dalle operaie per nutrire le larve destinate a diventare regine. In particolare una proteina contenuta al suo interno e battezzata “royalactin”, la cui funzione è modificare l'espressione genetica delle api senza tuttavia toccare il DNA. 

Un componente proteico instabile che non è in grado di essere assorbito dalla pelle, di cui Royal EPigen P5 copia la sequenza di peptidi attiva incorporandola in un sistema di trasporto a sfere soffici a base di burro di karitè. L'effetto sulla pelle è notevole: si incrementa il processo di rigenerazione dei tessuti, si mantiene il potenziale rigenerante delle cellule anche in un contesto di invecchiamento generalizzato e il risultato è una pelle più morbida al tatto e più luminosa alla vista. Ringiovanita, in buona sostanza, a dimostrazione che riportare indietro le “lancette” dell'orologio epigenetico è già una possibilità concreta.