Ogni notte d’estate il ronzio delle zanzare disturba il nostro sonno. Per quanto si cerchi di allontanarle con zampironi, repellenti o candele alla citronella ogni tentativo sembra essere inutile. Questo perché le fastidiose bestiole si sono evolute. Infatti secondo una recente ricerca condotta dal California Institute of Technology (Caltech), negli Stati Uniti, le zanzare rintraccerebbero le loro prede servendosi dell’olfatto, della vista e della percezione del calore.


Lo studio, pubblicato sulla rivista Current Biology, si basa su precedenti prove che l’odore sia uno degli elementi fondamentali attraverso cui le zanzare individuano la loro preda. Lo scorso aprile è stata infatti pubblicata sulla rivista PLOS ONE  la ricerca condotta dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine, che ha svelato perché tali insetti preferiscano pungere alcune persone piuttosto che altre. I risultati hanno dimostrato che tale scelta è dovuta a "un’appetibilità genetica” determinata soprattutto dall’olfatto. Parallelamente altre ricerche avevano dimostrato come la vista e la percezione del calore influissero nel percorso di caccia intrapreso dalle zanzare. Ma fino ad oggi solo il recente studio condotto dal Caltech è riuscito a svelare come tali insetti riescano a combinare tra loro le diverse informazioni sensoriali.

"Abbiamo elaborato una teoria funzionante in grado di spiegare come tutti questi sensi lavorino insieme permettendo alle zanzare di individuare un essere umano” afferma Floris van Breugel, il ricercatore del California Institute of Technology, che insieme ai suoi colleghi Jeff RiffellAdrienne Fairhall e Michael H. Dickinson ha dimostrato che il percorso di caccia delle zanzare è guidato da tre stimoli.

Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori del Caltech hanno introdotto 20 zanzare femmina all'interno di un tunnel del vento in cui ogni stimolo – visivo, olfattivo e termico - poteva essere monitorato indipendentemente. Sono stati così svolti una serie di esperimenti che hanno permesso, grazie al supporto di telecamere e di un software 3D, di tracciare il modello tipo attraverso cui le zanzare individuano, a seconda della distanza, le loro prede. 
I risultati hanno dimostrano come tali insetti rilevino facilmente l’odore di anidride carbonica (CO2) che emettiamo attraverso il respiro e come questo rappresenti la prima traccia attraverso cui individuare la preda da una distanza di circa 10-50 metri. Seguendo il richiamo olfattivo, le zanzare si dirigono verso il potenziale bersaglio, che riescono poi a distinguere visivamente da una distanza di 5-15 metri; a 1 metro circa percepiscono infine il calore del corpo e sono pronte a lanciare l’attacco. 

Tale studio ci conferma ancora una volta che sfuggire ai morsi delle zanzare è quasi impossibile. "Se azzeriamo tutta la CO2 emessa trattenendo il respiro, riusciamo a sfuggire alle zanzare. Ma se insieme a noi ci sono altre persone che non adottano tale precauzione, le zanzare saranno comunque attratte dalle loro emissioni di CO2. E così con buona probabilità colpiranno noi ancora prima dei nostri amici.” Afferma il Dott. Dickinson, uno dei ricercatori del Caltech. 

Non rimane quindi che camuffarsi e rendersi invisibili agli occhi di queste infallibili predatrici, sperando di non essere traditi dal calore del nostro corpo. E se questo metodo dovesse fallire sarà necessario proteggersi diversamente al fine di alleviare il prurito causato dalla punture e prevenire al contempo eventuali irritazioni cutanee. Prodotti spray, roll-on, stick, lozioni, emulsioni e salviette possono rappresentare delle valide opzioni, così come i principi attivi, di origine naturale o sintetica, in esse contenuti. 

Se invece si vogliono evitare le zone con un’alta concentrazione di umidità, e quindi di zanzare, è possibile consultare il Meteo.it: ogni settimana troverete un bollettino che permetterà di conoscere l'indice di infestazione delle zanzare in Italia e scegliere la meta meno rischiosa. 

Ma perché non dedicarsi invece a un'interessante lettura per scoprire quali elementi ci accomunano alle nostre acerrime nemiche: “Zanzare”, il secondo romanzo pubblicato nel 1927 dallo scrittore William Faulkner, racconta di una società in cui gli uomini appaiono caotici, imprevedibili e molesti così come le zanzare che li pungono. E se il libro non dovesse piacervi, potreste sempre usarlo per difendervi da questi fastidiosi insetti.