Sebbene compilare la lista della spesa sia un’operazione semplice e immediata, la scelta dei cibi da inserire nel carrello è però troppo spesso guidata da variabili quali il prezzo, le preferenze personali e i messaggi pubblicitari da cui siamo costantemente bersagliati. Ci si può così dimenticare di seguire un’alimentazione equilibrata che garantisca al nostro organismo le giuste quantità di nutrienti necessarie al suo sviluppo e mantenimento. 


Per questo quando ci troviamo al supermercato, l’acquisto degli alimenti richiede una maggiore attenzione. Ciascun cibo può infatti contenere, in percentuali variabili, alcune decine di nutrienti; tali percentuali possono inoltre mutare a seconda della provenienza, dei processi di produzione o coltivazione dell’alimento stesso. 

In un precedente articolo "Il riscaldamento globale influirà sulla nostra alimentazione?" avevamo parlato di come il cambiamento climatico stia influenzando il sapore e il valore nutrizionale dei cibi cui siamo abituati. Tra gli esempi esposti, avevamo discusso come l’aumento della concentrazione nell’aria di CO2 riduca la percentuale di proteine contenute nel grano. Questo ci fa capire che la “qualità totale” di un prodotto è in realtà determinata dalla “storia” dell’alimento stesso, dal clima, dalla zona originaria di produzione, dai metodi di coltivazione e dalle conseguenti caratteristiche nutrizionali e organolettiche. 

Che si tratti di frutta, verdura, carne, pesce o derivati, non sempre è facile avere le informazioni necessarie per fare acquisti consapevoli. E purtroppo molto spesso le etichette, la nostra unica fonte d’informazione, sono vaghe e generiche: secondo le norme UE non tutti gli alimenti, in particolare i cibi trasformati, hanno difatti l’obbligo di indicare il paese di provenienza. Eppure questa informazione è fondamentale non soltanto per risalire alle norme igienico/sanitarie e legali del luogo di origine, ma anche per comprendere i reali valori nutrizionali di quel determinato prodotto da noi acquistato. 

Quasi tutti i vegetali in natura hanno poi una tendenza alla variabilità che li porta ad adattarsi al clima in cui crescono. Un esempio è costituito dalla patata: si tratta di un ortaggio che presenta una vasta gamma di varietà diffuse in tutto il mondo. Dalla classica patata gialla, sino a quella viola o a quella dolce, ciascuna specie varia dall’altra per sapore, dimensione e colore.

Partendo da questo presupposto, nel maggio 2009 un gruppo di ricercatori della National Mulberry Gene Bank of the Sericultural Research Institute, Chinese Academy of Agricultural Sciences (Zhenjiang, Jiangsu, China), ha raccolto e analizzato i frutti di Gelso, coltivati in Cina e provenienti da 8 varietà, con lo scopo di dimostrare che i prodotti di tale pianta, anche della stessa specie e coltivati nello stesso paese, possono essere caratterizzati da una diversa composizione chimica e da diverse proprietà antiossidanti. I risultati degli esperimenti condotti hanno dimostrato differenze sostanziali nel contenuto di acqua, proteine, grassi, minerali e potassio. Basandosi su questi fattori ciascuna varietà potrebbe essere infatti sfruttata per scopi diversi in base al valore nutritivo: per esempio il Morus atropurpurea Roxb, grazie all’alta concentrazione di nutrienti e all’elevata capacità antiossidante, potrebbe essere utilizzato come ingrediente per creare alimenti funzionali a beneficio della salute umana. 

Quando i nostri acquisti vertono invece verso un determinato prodotto proprio per le sue proprietà benefiche e salutari, allora sarà necessario informarsi sulla storia e origine di tale alimento, se lontano dalla nostra cultura e abitudini alimentari. Ne sono un esempio le bacche di Goji, l’ormai diffuso “superfood” originario del Tibet, Cina e Mongolia. L’aumento della domanda da parte dei consumatori ha fatto sì che nascesse anche una produzione europea, riducendo così i costi del prezzo finale. Tale soluzione sarebbe ottimale se a rimetterne non fossero proprio le sostanze nutritive che rendono questa pianta tanto importante. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che le bacche di Goji prodotte in Ningxia, regione autonoma della Cina, siano le migliori da un punto di vista nutrizionale, grazie alla presenza del fiume Giallo che contribuisce a rendere il terreno fertile e ricco di minerali. 

Questo esempio ci fa capire come alcuni elementi riconducibili all’origine del prodotto – zona, composizione e metodi di produzione – possano rappresentare un valore aggiunto, valorizzabile attraverso una chiara e adeguata etichettatura. 

Per queste ragioni nel 1992 la Comunità Europea ha creato alcuni sistemi noti come DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita) per promuovere e tutelare i prodotti agro-alimentari, provenienti da una ben determinata zona geografica e controllata da un organismo ufficialmente autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole. 

I marchi DOP e IGP rappresentano una tutela per il consumatore, che a sua volta ha il dovere di informarsi sulla qualità totale dei prodotti acquistati e non lasciarsi attrarre da pubblicità ingannevoli. Adottare questo comportamento è di estrema importanza considerati i riflessi che l’alimentazione può avere sulla nostra salute e su quella dell’ambiente. 

Anche quando acquistiamo alimenti di uso comune come il sale, dobbiamo ricordarci che non tutti i prodotti sono uguali. Infatti ci si stupirà scoprendo che ogni zona della terra ha la sua specifica tipologia di sale, differente per colore e proprietà nutritive. Sempre che non ci sia un’esigenza specifica, noi di AVG pensiamo sia importante prediligere il sale locale sostenendo così l’economia del nostro territorio. 

Per queste ragioni abbiamo deciso ormai da diversi anni di promuovere e distribuire il Fior di Sale del nostro partner italiano Gourmet Sardegna Srl.

Il Fior di Sale è il primo cristallo di sale che si forma sulla superficie dell'acqua in determinate condizioni atmosferiche dettate da umidità, salinità dell'acqua e vento: libero da qualsiasi aggiuntivo chimico, non contiene sbiancatori e anti ammassanti; è un prodotto iposodico, ricco di magnesio e oligominerali, benefico per l’organismo. 
Il Fior di Sale viene raccolto a mano presso le Saline in Sardegna, per poi essere selezionato accuratamente al fine di ottenere un prodotto di qualità e puro. Adatto a qualunque formulazione e consigliato come additivo salutare nella preparazione di snack, insaccati, formaggi e prodotti da forno, Fior di Sale può essere combinato con altri elementi attraverso un processo di aromatizzazione brevettato. La miscela con gli altri aromi avviene senza l'aggiunta oli essenziali, ma semplicemente sfruttando le proprietà dei diversi ingredienti e di macchinari che permettono di dare uniformità al prodotto finale. 



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