Il 21 giugno, puntuale come ogni anno, è arrivata l’estate e con essa il desiderio di vacanze, relax e tintarella. Spesso però ci si deve accontentare di trascorrere solo pochi giorni al mare, in montagna o in qualche città turistica. Nonostante ciò non si è disposti a rinunciare alla tintarella: così l’esposizione al sole si prolunga per ore e spesso si preferisce l’utilizzo delle creme abbronzanti a quelle protettive. Gli effetti che si vedranno sulla pelle saranno immediati, ma al contempo aumenterà il rischio di eritemi e scottature, che causeranno l’indebolimento della cute e del sistema immunitario. 


Il sole è un alleato del buonumore e aiuta anche a nascondere le imperfezioni 
e le occhiaie, ma per affrontarlo nel migliore dei modi e sviluppare prodotti in grado di proteggere la pelle in modo adeguato e innovativo, è necessario conoscere il funzionamento del corpo umano, come l’incarnato risponde ai raggi solari e come questi si differenzino in UV-A e UV-B. 

La pelle è un importantissimo organo multifunzionale che determina il nostro aspetto esteriore e al contempo ci protegge dagli attacchi esterni. Come una mamma premurosa, ci difende dall’esposizione al sole producendo la melanina, pigmento che determina l’abbronzatura ed è in grado di scaricare l’energia prodotta dai raggi UV. 

Sebbene una piccola quantità di melanina sia sempre presente nell’epidermide, ciò non vuol dire che l’esposizione ai raggi solari sia sinonimo di abbronzatura: ciascuno di noi risponde infatti in modo differente alle radiazioni ultraviolette. Incarnato, lentiggini, colore degli occhi e dei capelli sono alcuni degli elementi su cui si basa la classificazione dei fototipi introdotta nel 1975 da Thomas B. Fitzpatrick, dermatologo di Harvard, che, analizzando la qualità e la quantità di melanina presente in condizioni basali nella pelle, è riuscito a calcolare la sensibilità alla luce del sole, le possibili reazioni e la tipologia di abbronzatura che ciascun individuo può raggiungere. 

Sebbene in base all’esperienza individuale, ciascuno di noi sia in grado di capire quali protezioni usare per evitare gli effetti collaterali dovuti all’eccessiva esposizione al sole, conoscere il fototipo di appartenenza è fondamentale per preservare la pelle. Questa consapevolezza rappresenta, inoltre, un utile strumento attraverso cui trasmettere, anche ai più piccoli, i comportamenti corretti da assumere durante l’esposizione alle radiazioni ultraviolette. 

Per conoscere il proprio fototipo, la Fondazione Veronesi ha pubblicato, nell’articolo “E tu di che fototipo sei?”, una serie di brevi domande che permettono di calcolarlo in un paio di minuti. In alternativa, al termine della lettura vi invitiamo a scaricare gratuitamente un breve schema che abbiamo creato per voi. 

Conoscere se stessi e il proprio organismo è soltanto il primo passo per affrontare al meglio non soltanto il periodo estivo ma tutto il resto dell’anno. È importante sapere infatti che a determinare l’abbronzatura sono in particolare i raggi UV-B, che costituiscono solo il 5% delle radiazioni ultraviolette che raggiungono la terra e sono concentrati soprattutto nel periodo estivo. Sebbene siano schermati dal vetro e dalle nuvole, sono i principali responsabili di eritemi, scottature e dell´ispessimento degli strati superficiali della pelle. Il restante 95% dei raggi solari, presenti tutto l’anno a tutte le latitudini, è invece rappresentato dagli UV-A: diversamente dagli UV-B attraversano le nuvole, i vetri e l’epidermide causando il prematuro invecchiamento della pelle

Il sole può essere quindi un nostro alleato se impariamo a conoscerlo e a proteggerci dagli aspetti negativi che può avere su di noi. Eventuali danni superficiali della pelle la rendono, infatti, meno protettiva nei confronti di allergeni, polline, punture d’insetti e farmaci; questo causa una reazione allergica del sistema immunitario che di conseguenza produce anticorpi. Tali anticorpi si legano ai mastociti rilasciando istamina in quantità eccessive e altre sostanze chimiche; la reazione allergica che ne deriva danneggia ulteriormente la cute, rendendola più sensibile e meno protettiva. 

Il sistema immunitario rappresenta, quindi, la nostra barriera contro attacchi esterni. Per questa ragione insieme al nostro partner svizzero Mibelle Biochemistry abbiamo introdotto nel mercato cosmetico CM-Glucan Forte, un polisaccaride solubile in acqua estratto dal lievito di birra e contenente magnesio. 

CM-Glucan Forte è un potente agente biologico in grado di stimolare il sistema immunitario, potenziando l'attività delle cellule immunocompetenti e inibendo il rilascio di IgE, sostanza che prodotta in modo eccessivo provoca una reazione allergica. Migliora inoltre la resistenza della pelle nei confronti dello stress ossidativo indotto da UV-A ed è in grado di accelerare la riparazione tissutale, migliorando significativamente l'idratazione della pelle quando danneggiata e ristabilendone le funzioni protettive. Queste caratteristiche lo rendono un ingrediente perfetto per la creazione di creme giorno, doposole e filtri solari, che di solito offrono scarsa protezione contro gli UV-A. 



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Mibelle Biochemistry è un’azienda svizzera specializzata nella produzione di principi attivi innovativi per l’industria cosmetica. Tra i riconoscimenti ricevuti da Mibelle Biochemistry: Snow Algae Powder è stato proclamato vincitore dell’Innovation Prize 2014 nella categoria Best Nutural Active Ingredient. 


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