Il corpo, la pelle e il cuoio capelluto sono le parti più esposte all’inquinamento e ad una miriade di stress esterni. Studi approfonditi nel corso degli anni hanno dimostrato che l'inquinamento e le radiazioni UV possono portare ad un invecchiamento prematuro (della pelle), in quanto sono alcune delle cause principali dei ROS (Reactive Oxygen Species).

Tutte le cellule viventi sono costantemente esposte a radicali potenzialmente dannosi, le quali possono avere origine endogena, prodotte cioè dal normale metabolismo cellulare, sia esogena, originate per esempio dall’esposizione a radiazioni o a sostanze tossiche (Pilger, 2006). Di particolare interesse risultano le specie reattive all’ossigeno (ROS), quali il radicale idrossile •OH, estremamente reattivo, il radicale superossido O2•- e il perossido di idrogeno (H2O2). Queste specie sono in grado di produrre modificazioni ossidative su proteine, lipidi, polisaccaridi e acidi nucleici e la loro azione dipende da numerosi fattori, quali il sito di produzione dei ROS, la capacità delle biomolecole di essere ossidate, la disponibilità di ioni metallici etc. (Evans, 2004). Per combattere gli attacchi delle specie reattive all’ossigeno e dei radicali liberi in generale, le cellule hanno a disposizione diverse modalità di difesa. La più semplice è sotto forma di molecole a basso peso molecolare e con capacità antiossidanti, quali la vitamina C ed E, le quali intercettano i radicali liberi divenendo esse stesse radicali potenzialmente molto meno reattivi (Gackowski, 2005). Altre forme di difesa risultano più complesse e si esplicano attraverso sistemi enzimatici, quali la superossido dismutasi, la catalasi e la glutatione perossidasi.

In condizioni fisiologiche normali i sistemi cellulari mantengono generalmente un equilibrio redox tra gli ossidanti e gli antiossidanti endogeni, anche se i ROS hanno una naturale propensione ad evadere queste difese generando un livello base di danno che, nel breve periodo, non sembra essere eccessivamente nocivo per le cellule. Quando invece si crea un forte sbilanciamento fra la produzione di ROS o di fattori pro-ossidanti e la presenza di difese antiossidanti, a favore dei primi, si parla di stress ossidativo. In questa situazione, oltre alla produzione di mutazioni, possono verificarsi alterazione dei segnali cellulari e dell’espressione genica, attivazione dell’instabilità di brevi sequenze di DNA (microsatelliti) e aumento dell’accorciamento telomerico. Il DNA è quindi nelle condizioni di essere costantemente danneggiato e modificato. Le rotture del doppio o del singolo filamento (DSB e SSB), la formazione di legami crociati con proteine e la modificazione di zuccheri e basi nella struttura portante del DNA sono i principali danni generati dai ROS (Wu, 2004). Mentre le proteine e i lipidi modificati possano essere eliminati tramite un normale processo di rinnovamento cellulare, i danni al DNA devono necessariamente essere riparati, seguendo diversi processi che possono assolvere a questa funzione.

Le lesioni al DNA devono essere quindi rapidamente rilevate e, a questo scopo, viene attivato un complesso sistema di controllo chiamato risposta al danno al DNA. Lo step fondamentale di questo sistema è rappresentato dall’imposizione di punti di controllo del ciclo cellulare (cell-cycle check-points) grazie ai quali la cellula tenta di massimizzare le opportunità per la riparazione o, in alcuni casi, programmare la morte cellulare (apoptosi) (Barzilai, 2004). I meccanismi di riparazione preposti alla rimozione delle lesioni ossidative al DNA si attuano essenzialmente attraverso due principali attività: la rimozione della singola lesione per azione dell’enzima glicosilasi (Base Excision Repair, BER) oppure tramite una ricognizione delle distorsioni sulla forma dell’elica che portano alla rimozione di brevi segmenti di filamento contenenti l’oligonucleotide lesionato (Nucleotide Excision Repair, NER). I prodotti di riparazione possono essere diversi e variare in funzione del meccanismo attivato e della presenza della base danneggiata nel DNA, nell’RNA o nel pool dei nucleotidi (Cooke, 2005). Nonostante siano stati individuati più di 20 prodotti derivati dal danno ossidativo delle basi puriniche e pirimidiniche, solamente alcuni di questi sono stati investigati nel dettaglio. La base modificata maggiormente indagata è sicuramente la 8-idrossiguanina (8-OH-Gua) e in particolare il suo corrispondente nucleoside ossidato, la 8-idrossi-2’-deossiguanosina (8-OH-dG).

Glow Age

(a): 8-idrossiguananina – (b) 8-idrossi-2’-desossiguanosina

Le principali ragioni che hanno portato a focalizzare l’attenzione su questo indicatore sono diverse. A noi preme in questo contesto evidenziare che la guanina è la base del DNA che presenta il potenziale di ossidazione più basso ed è quindi la più suscettibile agli attacchi degli agenti ossidanti e in particolare dei ROS. Queste molecole altamente reattive causano dunque la formazione di 8-OHdG (8-idrossi-deossi-guanosina) o l’ossidazione degli acidi grassi o degli aminoacidi nelle proteine, determinando quindi potenziali mutazioni del DNA e compromettendo la membrana cellulare o la funzione degli enzimi. Lo stress ossidativo produce come conseguenza diretta danni consistenti al follicolo e contribuisce alla prematura perdita dei capelli. Senza meccanismi funzionali di protezione intrinseca, i ROS possono danneggiare i follicoli piliferi (HF) e portarli verso una fase di crescita regressiva conosciuta come #Catagen, ovvero la fase durante la quale il fusto non viene più prodotto.

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(Il) La fase Catagen è la più breve del ciclo follicolare pilifero (della durata di 1-3 settimane) ed inizia con la cessazione dell’attività proliferativa delle cellule, mantenendo la sola attività di trasformazione dei cheratinociti in cheratina. In pratica, la papilla non rifornisce più il bulbo che si stacca da questa, avvolto nella guaina epiteliale del follicolo che l’accompagnerà nella sua risalita. È quindi fondamentale sostenere i capelli alla radice offrendo protezione da tali stress e dal conseguente danno ossidativo.

Come evidenziato negli studi presentati al congresso dell’EADV, un fattore di trascrizione chiave coinvolto nella protezione delle cellule dal danno ossidativo è il fattore nucleare eritroide, legato al fattore 2 (Nrf2). Questo regola una varietà di geni, come enzimi disintossicanti, attraverso un elemento di risposta antiossidante nella sua regione promotrice. L'attivazione di Nrf2 come fattore protettivo ha portato allo sviluppo di vari prodotti per proteggere la pelle da questo tipo di stress. Questi sistemi di disintossicazione dai ROS, secondo Haslam, sono presenti anche nei follicoli dei capelli del cuoio capelluto.

L'attività antiossidante dell'estratto di Yerba Santa è stata testata in cheratinociti umani utilizzando il LUCS (Light-Up Cell System) brevettato. In questo test, viene utilizzato un biosensore fluorescente foto-riducibile. Quando le cellule sono danneggiate dai ROS dopo l'esposizione alla luce, il sensore si accumula: la fluorescenza aumenta ed è una misura dei valori di ROS. Al contrario, l'attività antiossidante di una sostanza può essere misurata come una riduzione della fluorescenza. Le cellule sono state trattate con varie concentrazioni di estratto di Yerba Santa e con il composto di riferimento quercetina per 4 ore prima dell'applicazione della luce e della misurazione della fluorescenza. Il pretrattamento con l'estratto di Yerba Sant ha portato ad una riduzione dose-dipendente dei livelli intracellulari di ROS. L'effetto dell'estratto di Yerba Santa allo 0,2% è stato uguale al composto di riferimento quercetina. Questo studio dimostra che SantEnergy™ esercita un effetto protettivo e neutralizza lo stress ossidativo all'interno delle cellule, proteggendo così le cellule del follicolo pilifero dai danni dei ROS.

Lo studio ha inoltre indagato sulla capacità dell'estratto di Yerba Santa di ridurre lo stress ossidativo sulla membrana cellulare utilizzando il 2'-7'-diidro-dicloro fluoresceina diacetato (DCFH-DA). La molecola non fluorescente DCFH-DA viene assorbita dalle cellule e convertita in DCFH. Quando le cellule sono trattate con un generatore di radicali, i radicali perossidici vengono prodotti sulla membrana cellulare e innescano la trasformazione del DCFH intracellulare in dicloro fluoresceina (DCF). L'effetto antiossidante di una sostanza sulla membrana cellulare viene misurato come una diminuzione della fluorescenza ed espresso in unità di attività antiossidante.

Le cellule sono state trattate con varie concentrazioni di estratto di Yerba Santa o con il composto di riferimento quercetina per 1 ora prima del trattamento con un generatore di radicali e della misurazione della fluorescenza. L'estratto di Yerba Santa ha causato una diminuzione dose-dipendente dell'emissione di fluorescenza nel tempo. Pertanto, SantEnergy™ ha un'attività antiossidante diretta sulla membrana cellulare che è paragonabile alla quercetina e può di conseguenza anche proteggere le cellule del follicolo pilifero dalle lesioni ROS.

In questi studi, inoltre, essendo ricco di bioflavonoidi antiossidanti, l'estratto è stato testato per il suo potenziale di protezione e per la sua capacità favorire così il prolungamento della fase Anagen di crescita dei capelli. Questo effetto protettivo è stato valutato sulla base del suo alto contenuto di polifenoli e flavonoidi, come i flavanoni che mascherano l'eriodictyol, l'omoeriodictyol e la sterubina. Le piante producono flavanoni come metaboliti secondari. Tali molecole proteggono le piante contro diverse minacce provenienti dall'ambiente esterno, ad esempio: gelo, siccità e agenti patogeni. I flavanoni si sviluppano su quasi tutte le parti di una pianta, dai rami agli steli, dalla corteccia alle foglie, fino a radici, fiori, frutti, buccia e rizoma. I flavanoni sono corpi chetonici incolori e non contribuiscono alla pigmentazione della pianta. I flavanoni sono appunto noti per possedere una varietà di proprietà che includono attività antiossidanti e antinfiammatorie, come l'omoeriodictyol (in grado di attivare, come già specificato la principale via antiossidante che coinvolge il fattore di trascrizione Nrf2), oppure l'eriodictyol, che possiede proprietà radical-scavenger (in grado cioè di trasformare i radicali dell’ossigeno in composti non radicalici, privi di reattività e quindi di tossicità) e di conseguenza di proteggere ulteriormente i cheratinociti dall'apoptosi indotta dai raggi UV. Questi risultati si sono tradotti in un effetto positivo sulla crescita dei capelli in vivo. In volontari sani che presentavano perdita di capelli, il trattamento quotidiano con un siero per capelli contenente estratto di Yerba Santa ha portato ad un significativo passaggio alla fase di crescita Anagen, con un aumento dello spessore della radice dei capelli. L'aumento risultante nella densità dei capelli suggerisce ulteriormente un'efficace protezione dei follicoli dei capelli nel cuoio capelluto dagli stress esterni quotidiani.

Altro aspetto testato molto interessante è la capacità di SantEnergy™ di competere per il legame del recettore dell'adenosina e imitare l'effetto della caffeina. Il recettore dell'adenosina è il bersaglio molecolare della caffeina ed è espresso in vari tessuti umani, compresa la pelle. Quando si lega al suo recettore, la caffeina è nota per i suoi effetti positivi come la stimolazione della crescita dei capelli.

In conclusione, # SantEnergy™ - l’estratto di Santa Herba o Eriodictyon californicum, pianta originaria della California e dell'Oregon e considerata come "erba santa" dalla popolazione nativa e tradizionalmente usata per i suoi benefici per la salute e il suo potere antiossidante - è la risposta naturale ideale per ridurre la perdita prematura dei capelli, in quanto:

  • - è un potente antiossidante che riduce i ROS a livello cellulare e HF;
  • - previene i danni al DNA della HF causati dalla luce UV;
  • - aumenta il coefficiente di crescita dei capelli A / T del 68%;
  • - aumenta la densità dei capelli del 13,1 %;
  • - ha un effetto energizzante simile alla caffeina.

Le applicazioni:
- Protezione dei capelli
- Trattamenti anticaduta per donne e uomini
- Antinvecchiamento per i capelli
- Antinquinamento per capelli
- Trattamento solare per capelli

Informazioni aggiuntive
- Senza conservanti
- Raccolta selvatica sostenibile

Il Team AVG è a disposizione per ogni ulteriore informazione tecnica e commerciale e per fornire tutta la documentazione scientifica disponibile.

Fonti:
Mibelle Group Biochemistry. “Hair Loss, Uprooted. Follicle Protection with Yerba Santa”, di Christina Pickel, Ph.D., Franziska Wandrey, Ph.D., Daniel Schmid, Ph.D., and Fred Zülli, Ph.D. Mibelle Biochemistry, Buchs, Switzerland Marta Bertolini, Ph.D. Monasterium Laboratory, Münster, Germany

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